16/10/2016-16/10/2017

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Oggi festeggiamo il nostro primo anno insieme: il nostro primo anniversario da marito e moglie…

È stato un anno molto intenso, un anno in cui non proprio tutto è andato come desideravo, come avevo sperato,come avevo immaginato… Ebbene sì, sono stata male, già dal primo giorno dopo il matrimonio, un maledetto virus che ci ha fatto saltare, momentaneamente, il viaggio di nozze… Poi, a gennaio, di nuovo male: tre ernie al disco, spuntate non si sa da dove, che mi hanno costretto a letto per un mese e mezzo e che hanno continuato a darmi fastidio anche nei mesi a seguire… Poi, ancora, di nuovo, ad agosto, altra brutta ricaduta, altro blocco a letto per più di un mese ed ora non sto ancora bene: ho ancora dolori e sono alle prese con terapie varie…

Sì, un po’ una sfiga!!!!

Eppure, nonostante tutto, questo anno mi ha insegnato tante cose, perché sempre dobbiamo trarre il meglio da tutto quello che ci succede, anche se non sono cose proprio piacevoli…

In questo periodo ho imparato e capito tante cose: ho capito il senso profondo dell’amore vero, quello che ti rimane accanto, senza cedere,  anche nei momenti più brutti e difficili. Ho conosciuto l’umiliazione di non essere autonoma e di dover dipendere da qualcuno anche solo per andare in bagno o per alzarmi dal letto o per cambiarmi, ma di contro, ho avuto accanto chi, con immensa pazienza, amore e dedizione mi ha riempito di coccole e attenzioni, non facendomi mai sentire in colpa o di troppo o un peso…

Pietro è stato per me Marito, padre, infermiere, autista, amico, sostegno, forza, coraggio e protezione… Per me che non ero più io in certi momenti in cui lo scoramento, il dolore fisico, la depressione, sembravano soffocarmi… Lui c’era e ribadiva sempre, sorridendo: “In salute e in malattia… Anche se io, finora, ho avuto solo la malattia”…

Abbiamo visto tanti medici, tanti macchinari, tante cure e macinato tanti chilometri, non certo per piacere, come io avrei voluto e desiderato…

Non abbiamo visto i medici che io avrei sognato di vedere, ma forse, a tutto c’è una spiegazione e, prima o poi, capirò il senso anche di tutto questo, ma solo quando ne sarò fuori…

Probabilmente, senza tutti questi ostacoli avrei dato per scontato molte cose, avrei fatto passare sottogamba un amore che si esprime e si comprende pienamente solo nel dolore…

Tutto sommato, io sono felice di questo anno, anche se mi auguro che quelli a venire siano migliori e me lo auguro soprattutto per il mio Pietro che si merita davvero di essere felice e di non essere oberato da preoccupazioni e impegni  legati al mio stato di salute…

Oggi è stata una bella giornata, ho ricevuto molti auguri da tanta gente che non mi aspettavo e sono felice perchè è fantastico percepire intorno a te l’amore, da qualunque parte esso arrivi, e per questo voglio ringraziare di cuore tutti coloro che mi sono stati vicini con affetto, da vicino, da lontano e dall’aldilà…

I luoghi del cuore

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Manca ormai solo una settimana al grande evento ed oggi è stata una giornata memorabile, per tantissime cose, perché ricca di emozioni belle, di divertimento, di relax, di affetto: una giornata che porterò nel cuore e che ha contribuito a rendere più bella e piena la mia vita…

Iniziamo con ordine da questa mattina: dalla messa… Una bellissima celebrazione semplice: la mia ultima da “signorina”…  e poi, l’affetto delle persone che mi hanno circondato alla fine della messa: la gioia dei bambini, l’esuberanza degli adolescenti, gli sguardi complici degli adulti e poi la gioia nei loro occhi, la partecipazione alla mia gioia!!!

Ale che mi dice che non vuole essere “solo quello che porta gli anelli, ma anche quello che lancia i fiori”…

Andrea e Sofia a parlare dei loro vestiti e delle scarpe che indosseranno…

Annamaria, sua mamma e Valentina che mi guardano ed i loro occhi che sorridono di cuore…

Don Oreste che annuncia alla comunità il nostro matrimonio…

E Antonio e Giulia e Giuseppe e Vito….

E Antonellina e Giusy che mi fanno il conto alla rovescia…

… e poi c’è Lina… e Lina è sempre Lina…

E tutto è in fermento e tutto è in fibrillazione e per me è meraviglioso sentire tutto questo alone d’affetto intorno a me, che mi circonda e mi protegge e mi custodisce…

Pomeriggio, poi, l’esperienza dell’anteprima con i fotografi… Ed il ritorno nei miei luoghi del cuore: a Nicastrello, lì dove ci sono le mie origini, lì dove ritrovo me stessa, lì dove sento presenti i miei morti: mio papà, Filippo, i nonni, zia Giannina

Lì, tra quelle quattro pietre silenziose ma immortali vive il senzatempo che rende tangibile quell’eternità per cui siamo stati creati e alla quale aneliamo…

Abbiamo trovato, stranamente, la chiesa aperta e tutto era in ordine, perfetto, come se stessero aspettando solo noi… Come se gli eterni abitanti di quei luoghi sapevano che ci saremmo andati ed hanno voluto farci trovare tutto “apparecchiato” perché potessimo sentirci accolti, per darci il benvenuto, per farci capire che sono felici per noi, che ci seguono e ci accompagnano sempre, che guidano il nostro cammino e partecipano della nostra gioia; perché il passato ed il presente si incrociano, si intersecano in vista di un futuro in cui saremo insieme per sempre, di nuovo faccia a faccia…

Ho il cuore che scoppia di gioia ed oggi non c’è stato spazio per nessuna lacrima: solo felicità, amore, calore ed attimi di eternità.

Le note del passato

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Ieri sera sono stata al concerto per organo, tenuto dal mio amico Matteo Francesco Golizio, un concerto bellissimo, che mi ha affascinato molto: tutti i pezzi da lui suonati erano coinvolgenti ed ognuno di essi mi ha trasmesso un’emozione diversa. In particolare vorrei condividere con voi quello che ho percepito durante l’esecuzione del IV pezzo suonato da Matteo: era la Sinfonia per organo omaggio a Bellini di S. Mercadante.

Ascoltandolo, la mia mente vagava e pur rimanendo lì col corpo, mi sono ritrovata in un mondo fantastico, sarà stato il 700 o l’800, non saprei dirlo. So solo che ero in un immenso salone, sontuoso, elegante, con il pavimento lucido ed un grande rosone al centro, il lampadario di cristallo scintillante, che pendeva, imponente, da un soffitto magistralmente decorato e i finestroni e le tende pesanti e la musica: la musica di una festa, la musica di Matteo, la musica probabilmente suonata dal suo stesso compositore.

Guardavo, incantata, questa scenografia quando mi sono sentita trascinare nel bel mezzo di una danza. Le persone intorno a me erano tutte dame e cavalieri, vestiti elegantemente: gli uomini in frac e le dame con splendidi vestiti di diversi colori. Le gonne lunghe, con i cerchi alla base, i corpetti strettamente allacciati , una cintura di raso in vita e le maniche aderenti vicino ai polsi e ‘a palloncino’ vicino alle spalle. I loro capelli erano sapientemente raccolti in acconciature di altri tempi ed i loro visi di una bellezza pura e, ormai, aliena da quella a cui siamo abituati. L’atmosfera era allegra, spensierata; gli uomini corteggiavano ancora le donne, invitandole, galantemente, a danzare con loro e le donne avevano ancora la capacità di arrossire, abbassando lo sguardo, prima di poggiare la loro mano su quella del cavaliere.

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Ahhh, che posto meraviglioso!!!

Avrei voluto rimanere lì per sempre!!! Ma il brano di Matteo era ormai finito e l’applauso mi ha riportato in questo tempo, privo di ogni raffinatezza e di ogni poesia…

Don Gerardo

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Ieri, per la prima volta nella mia vita, ho assistito alla Prima Messa di un sacerdote, don Gerardo…
È stata un’emozione immensa, tanto che ho pianto dall’inizio alla fine!!!
Ogni cosa era densa di significato: ogni parola, ogni gesto, attentamente calibrato e delicatamente soppesato.
Guardavo Gerardo entrare in processione, preceduto da altri sacerdoti, diaconi, ministranti, confratelli e aveva una luce speciale nel volto che lo rendeva radioso. Il suo sorriso, poi, avrebbe potuto illuminare, da solo, l’intero Duomo: il sorriso di colui che ha trovato il suo posto nella vita, la sua giusta collocazione nel puzzle infinito del cosmo…
Quando la celebrazione ha avuto inizio, lui veniva seguito e accompagnato, passo passo, in tutto ciò che faceva e questo mi scatenava una grande tenerezza: mi sembrava un bambino che viene tenuto per mano mentre impara, lentamente, a camminare.
Cercavo di immaginare dentro di me il mare di emozioni che inondava la sua anima e lo osservavo incensare l’altare con una cura infinita e con grande dedizione e riflettevo su come lo stava facendo: era lento, assorto, concentrato, immerso in un’atmosfera che lo metteva in diretta relazione con Dio.
Guardando lui in quel momento, pensavo a quante altre volte lo farà da ora in poi, probabilmente mai più con le stesse emozioni, gli stessi timori, le stesse incertezze…
Ah!!! Quante volte l’ho visto fare a tanti sacerdoti, ma senza mai provare le stesse cose, senza mai riflettere profondamente su quel gesto… Solo ieri ho capito quanto tutto, a lungo andare, diventi poi una consuetudine, un’abitudine e, probabilmente, perde un po’ del senso originario, anche se questo “tutto” fa parte del mondo spirituale…
L’atteggiamento di Gerardo mi ha davvero toccato profondamente, facendo vibrare le corde più intime e nascoste della mia anima…
Ho conosciuto Gerardo 3 o 4 anni fa, perché, insieme ad un altro seminarista, don Ottavio, prestava servizio nella nostra comunità.

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Gerardo è sempre stato un ragazzo semplice, alla mano, pronto a chiacchierare e scherzare con tutti, un ragazzo che, però, per me è sempre stato un grande mistero: così giovane, eppure così avanti nella fede e nella vita… A soli 21 anni lui aveva già capito cosa ne sarebbe stato della sua esistenza, aveva scoperto il progetto di Dio su di lui, gli aveva detto sì ed era pieno di gioia, i suoi occhi brillavano ed il suo sorriso si schiudeva ogni volta che incontrava il viso di qualcuno.
Gerardo, la lucertola, amante del sole, nonostante l’afa estiva, in un giorno di sole ha coronato il suo sogno: donarsi tutto, incondizionatamente e senza riserve, a Cristo.
Una cosa che mi ha particolarmente colpito sono stati i suoi ringraziamenti finali: ha ricordato tutti, ma proprio TUTTI, coloro che lo hanno aiutato nel suo percorso di fede, fosse anche con una sola parola, un solo abbraccio, una sola battuta. Io trovo che questo sia indice di una grande sensibilità e di un cuore sconfinato perché, a questo mondo, sono davvero pochi coloro che ricordano il bene ricevuto. Troppe volte esso è dato per scontato, come se tutto ci fosse sempre dovuto. Gerardo, oggi, con i suoi ringraziamenti ha dato a tutti un grande insegnamento!!!
Io gli auguro tutto il bene possibile; gli auguro di conservare intatto il suo entusiasmo nel corso degli anni, nonostante le delusioni e le sconfitte che dovrà affrontare; gli auguro che il suo cuore possa conformarsi sempre di più al cuore di Cristo e che possa diventare un sacerdote santo, in grado di far innamorare le folle di Gesù, così come ne è sempre stato innamorato lui.
Prega per noi, don Gerardo, e noi pregheremo per te!!!
Sii felice, sempre, come lo eri ieri…

La fiaba di Gabriel Pittella

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Le avventure del valoroso cavaliere Arturo

C’era una volta, tanto tempo fa, un villaggio felice, governato da un re e una regina molto innamorati. La regina partorì una figlia che chiamo Emma, subito dopo la regina morì. Il re, seppur addolorato per la morte della moglie, fece crescere la principessa circondata da amore e ricchezza.
Quando la ragazza aveva 17 anni, era così bella che un valoroso cavaliere, di poco più grande di lei, e il pericoloso mago nero, il più forte di tutti i maghi, si innamorarono di lei. Il mago nero, per averla tutta per sé, fece una pozione magica e la diede da bere alla principessa. La pozione aveva il potere di trasportare la principessa nell’alta torre che si trovava nel palazzo del mago.
Il re, quando si rese conto che sua figlia era stata rapita, si disperò e convocò tutti i più grandi cavalieri del regno per scegliere il migliore. A lui voleva affidare la ricerca della principessa rapita. Tra tutti venne scelto il valoroso cavaliere Arturo, il giovane innamorato della ragazza.
Il giorno dopo, Arturo si avventurò nel bosco con tutta la sua armatura, alla ricerca della principessa. Qui incontrò un vecchio saggio, che gli disse: “Stai attento! Non passare accanto agli alberi numerati dall’1 al 7, perché, altrimenti, cadrai nel tranello del mago nero!”. Il cavaliere si guardò intorno, ma non vide altri sentieri, così passò vicino agli alberi numerati e, alla fine del viale, cadde in una buca profonda, perdendo la sua bussola magica, che sua mamma gli aveva regalato poco prima di morire.
All’interno della buca, il cavaliere vide degli animaletti del bosco, erano coniglietti bianchi e cervi. Essi lo condussero in un tunnel sotterraneo e lì gli consegnarono una spada incantata, forgiata con un potentissimo veleno, in grado di sconfiggere il mago nero.
Dopo lo condussero alla fine del tunnel e il cavaliere si ritrovò sulle sponde di un grande fiume. In esso vi erano molti pesci pericolosi e una forte corrente. Il cavaliere cercò di vedere se c’era un ponte per poterlo attraversare, ma vide che era crollato a causa della corrente. Si mise a camminare, quando, ad un tratto, notò nel fiume qualcosa che si muoveva: era il famoso drago del’’acqua. Il drago gli disse: “Se vuoi passare dall’altro lato, io potrò farti da ponte, solo se tu mi ricompenserai con del cibo, sono stufo di mangiare sempre pesce!”. Il cavaliere accettò la proposta del drago, tornò nel bosco e catturò un cinghiale che consegnò al drago. Lui lo mangiò e poi trasportò il cavaliere sull’altra sponda.
Appena arrivò, vide gli animaletti che lo avevano aiutato nel tunnel che scappavano da un grande incendio, causato dal mago nero. Essi gli dissero: “Aiutaci, per favore!”. Il cavaliere rispose: “Non preoccupatevi, amici miei, ci penso io!”. Tornò dal drago dell’acqua e gli disse: “Puoi usare metà dell’acqua del fiume per spegnere l’incendio? In cambio io ti darò un altro cinghiale!”. Il drago, tutto contento, sparò un getto d’acqua potentissimo sull’incendio che, subito, si spense e lui ricevette la sua ricompensa. Gli animaletti del bosco, per ringraziare il cavaliere per il suo aiuto, gli regalarono uno scudo indistruttibile, con al centro una bussola quasi simile a quella che aveva perso. Intanto si era fatto buio, il cavaliere accese un piccolo fuoco e si addormentò.
La mattina seguente andò al palazzo del mago nero per liberare la sua amata. Il mago sapeva che il cavaliere sarebbe arrivato quel giorno e si era nascosto dietro la porta della torre della principessa. Appena sentì arrampicarsi il cavaliere, saltò fuori e, con la sua bacchetta magica, sparò sul cavaliere un fiume di lava incandescente. Il giovane si parò con lo scudo magico che gli avevano regalato i suoi amici del bosco. La lava cadde sul pavimento e la torre crollò, facendo alzare un grande polverone.
Nel crollo la principessa si spezzò una gamba, il cavaliere la prese in braccio e la sistemò sul suo cavallo, poi andò a prendere anche il mago, lo legò e gli ruppe la bacchetta. Appena arrivarono al villaggio, il cavaliere riportò la principessa da suo padre al castello e condusse il mago nella piazza al centro del villaggio. Qui tutta la gente lo riconobbe e voleva ucciderlo, ma il cavaliere si avvicinò ad un suo amico e gli disse: “a te il mago nero ha fatto più male di tutti, uccidendo tua sorella. Spetta a te ucciderlo!” e gli consegnò la spada forgiata col veleno, così il suo amico uccise il mago.
Il giorno dopo, il cavaliere andò dal re a chiedere la mano della principessa. Il re gli disse: “Dato che tu hai salvato la vita a mia figlia, io sono molto onorato di darla in sposa a un uomo coraggioso come te!”.
Tre mesi dopo, Emma e Arturo si sposarono e vissero sempre felici e contenti.
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゚・❤ Sciarpa primaverile – Profumo di caffè ❤・゚

La mia Ele!!!!!
Come farei se lei non ci fosse…. ♥

❤ Il magico mondo del caffè ❤

Da un pò ho finito questa sciarpa,

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che deve partire per i famosi monti della Calabria …

Dove vive una ragazza che mi stressa dalla mattina alla sera 😉

con le sue paturnie ed i suoi momenti no!!!

Come farei senza di lei!!!!

Si, questa sciarpa finirà nelle grinfie della Biondina

Mi ha talmente stressata… che ho dovuto fare il post prima che lei riceva il pacchettino!

Si, perchè  prima di luglio non ritorna a casa…

ora, quello che lei fa in giro per il mondo fino a luglio che importa a noi 😉

I curiosi volendo possono andare a ficcanasare… tanto troverete e capirete subito quello che fa a spasso nel mondo!!!!

Nulla… asciuga lavelli!!!!

Quindi, dicevo la sua pseudo sciarpina primaverile diventerà una sciarpina autunnale!

Dentro il pacco ci sarà altro!

Non vi dirò di cosa si tratta, così, la bionda diventerà nera dalla rabbia 😉

Mi raccomando!!!!…

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Nuovo premio

Nuovo premio????
Non proprio, a dire il vero, sono io ad essere ritardataria, perchè mi è stato assegnato il 10 maggio , ma io, come al solito, viaggio con Trenitalia!!!! 😦
Va beh, scherzi a parte, il mio “nuovo” premio è questo:
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… e mi è stato assegnato dalla mia meravigliosa amica Ele
Grazie!!!!! 🙂

Anche questo ha delle regole da rispettare… (e che io non rispetterò… non tutte almeno, anche perchè temo che molti amici che ho premiato prima, possano, ad un certo punto linciarmi, perchè li costringo a seguire, a loro volta, queste regole…. 😉 )
• Ringraziare i blog che ti hanno assegnato il premio citandoli nel post (FATTO!!!!) 😀
• Rispondere alle undici domande poste dal blog stesso. (Lo faro, promesso!!!)
• Scrivere undici cose su di te (Non lo farò…. Sono troppe 11 cose su di me: volete rubarmi tutte le idee sui post futuri???)
• Premiare, a tua volta, undici blog con meno di 200 followers (già spiegato perchè NON lo farò… )
• Formulare altre undici domande a cui gli altri blogger dovranno rispondere (Non farò neanche questo, perchè Ele non lo ha fatto e perchè, come Annamaria, mi stanco!!!) 😉
• Informare i blogger del premio assegnato (Non ce ne sarà bisogno… 😉 )

Passiamo alle domande ficcanaso…
1. Qual è il tuo miglior pregio —> Il sorriso e l’accoglienza degli altri

2. Qual è il tuo peggior difetto? —> Perdere facilmente la pazienza

3. A cosa pensi prima di addormentarti?—> Alla giornata appena trascorsa o alla mia mamma…

4. Qual è stato il più bel regalo che hai ricevuto? —> Decisamente la mia famiglia!!!!

5. Che cosa ti fa maggiormente soffrire nel rapporto con gli altri? —> La mancanza di rispetto e l’egoismo!!!! Il pensare solo a sè stessi, senza curarsi dei sentimenti e delle esigenze di chi si ha di fronte…

6. Qual è il tuo più bel ricordo d’infanzia/giovinezza? —> Tutta la mia infanzia è un ricordo meraviglioso: l’amore dei miei genitori, il mio sentirmi al centro del loro mondo, del loro affetto, della loro vita, la mia maestra delle elementari, i giochi all’aperto con gli amici….

7. Qual è un posto che non hai mai visitato e che vorresti vedere? —> Vorrei andare in Terra Santa, vedere i luoghi della vita terrena del mio Gesù, l’orto degli ulivi, calpestare le stesse pietre che ha calpestato Lui…

8. Qual è la cosa più cattiva che hai detto a una persona cara? —> E’ morto papà, non sei morta tu!!!! (riferito alla mia mamma) 😦

9. Qual è la cosa più pazza che hai fatto? —> Sono scappata di casa a 15 anni ed ho fatto una rapina in banca!!!!! (ahahahahah…. ci avete creduto, eh!!!!!)

10. Qual è la tua più grande paura? —> Veder soffrire e perdere le persone che amo… 😦

11. Quante volte hai pensato di chiudere il blog?—> Diverse volte, ma forse mai veramente: mi dispiacerebbe troppo!!!

FINISH!!!! (… e non il detersivo, Ele!!!!)

Spero mi perdonerete per non essere stata proprio ligia al dovere!!!!
Comunque, se vi va: premio tutte le persone che passano di qui e ci ritornano volentieri!!!!!
Se volete di accogliere questo premio, è un buon modo per potersi anche conoscere un po’ meglio….
Buona giornata a tutti, amici miei….

Very Inspiring Blogger Award

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Beh, sono proprio incorreggibile!!!

Ieri la mia amica Laura mi ha assegnato questo premio ed io, presa dalle mie paranoie domenicali, non sono neanche andata a ritirarlo!!!!

O meglio, sì, ci sono andata, ma ho rimandato ad un momento più propizio il “ritiro”, così l’ho lasciato a lei in consegna…

Oggi, però, ci sono tornata e me lo sono sgraffignato, decisa anche a rispettare le regole che il premio comporta….

Devo ammettere che la cosa mi ha fatto davvero un immenso piacere: erano secoli, ormai, che nessuno mi assegnava più un premio, così ringrazio Laura di vero cuore per aver pensato anche a me…

Ed ora veniamo a noi…

Le regole di questo premio sono davvero particolari e carine perché ci permettono di parlare di noi… 😉

Eccole qui:

1. Copia e inserisci il premio in un post.
2. Ringrazia la persona che te lo ha assegnato e crea un link al suo blog.
3. Racconta 7 cose di te.
4. Nomina 15 blogger a cui vuoi assegnare il premio e avvisali postando un commento nella loro bacheca

La prima regola l’ho già rispettata, ma un ringraziamento in più non fa mai male: grazie Lauretta mia!!!! 🙂

Ora passiamo a raccontare le 7 cose di me…

1. Per chi, ormai, ha imparato a conoscermi, sa che sono estremamente sensibile e che basta un niente per ferirmi e un niente anche per rendermi felice…
2. Vorrei sentirmi più spesso amata: cosa che mi riesce sempre molto difficile… Tante, troppe volte mi sento inadeguata e così penso di essere un peso per chi mi circonda… Vorrei che non fosse così….
3. Mi interrogo spesso sul senso della vita, non sono superficiale e cerco sempre di andare a fondo nelle cose, di capire quello che mi succede giorno per giorno, cercando anche di leggere i “segni” che vengono dall’alto…
4. Sono una persona fragile e, a volte, insicura anche se non lo sembro… Avrei tanto bisogno di sentirmi protetta, ma, poiché, agli occhi degli altri appaio sempre molto forte, ferma, stabile ed equilibrata, non ottengo mai da parte di nessuno il genere di protezione che desidero!!!!
5. Ho perso il mio papà 14 anni or sono e questo evento tragico della mia vita, mi ha cambiato totalmente, dentro e fuori, rendendomi la persona che sono oggi… A volte non so dire se questo sia un bene o un male, so, però, che non cambierei neppure un capello di me stessa con nessuno!!!!
6. Sono una cattolica praticante ed ho un rapporto speciale con il mio Gesù… Per me è un amico vero, su cui si può sempre contare, anche se a volte ci litigo di brutto e gli rinfaccio di giocare a nascondino e di non farsi trovare proprio nei momenti in cui io ho maggiormente bisogno di sentirlo vicino… Ma poi, dopo un po’ di tempo, ci si rincontra e tutto è sempre più bello, perché in quel suo nascondersi, mi ha fatto fare un altro passettino in più verso di lui…
7. Amo la mia famiglia più di qualsiasi cosa al mondo e sarei disposta a tutto per loro… Sogno anche di avere una famiglia tutta mia con il mio Pietro che, ormai, mi sta accanto da più di 7 anni…

Adesso, ecco a voi i blog che io ho deciso di premiare…

Certo che 15 sono veramente tanti, comunque:

Eleonora

Lucettta

Annamaria

Emilio

Rita

Donatella

Sergio

Diemme

Skay

Lupus

Giusymar

Nazz

ValeKia

Arthur

Keypaxx 

L’altra parte di me

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Oggi vi parlo di una parte di me, una parte molto importante, una parte che mi completa e senza la quale non potrei vivere…
Questa parte di me vive fuori di me ed è mio fratello…
Lui si chiama Danilo e, nonostante a volte lo strozzerei per quanto mi fa arrabbiare, è una delle persone più importanti e fondamentali della mia vita…
Lui è la mia allegria, la mia gioia di vivere, il mio sorriso: ha sempre la capacità di farmi ridere tantissimo anche nelle situazioni in cui sono più triste, arrabbiata o infelice…
Ha una verve tutta particolare e trova sempre la battuta giusta per farmi passare i miei soliti musi…
A volte, quando siamo a tavola, lui dice o fa qualcosa per la quale io inizio a ridere a crepapelle non riuscendo più a smettere; allora lui, con la sua faccia innocente, si gira da mia madre e le dice: “A ma’, ma guarda questa!!!!! Non posso dire niente che deve subito mettersi a ridere in questo modo!!!” E lo fa con gli occhi così furbi ed un’espressione tale che io ancor di più continuo a scompiciarmi, senza riuscire più né a mangiare né a bere a rischio di strozzarmi….
Oltre a questo suo lato comico, però, ha anche una parte matura e razionale che supera di gran lunga la mia, nonostante lui sia più piccolo di me…
Ad esempio, mentre io mi lascio prendere molto facilmente dal panico e dallo sconforto, lui, invece, mantiene un sangue freddo ed una lucidità spaventosa in diverse situazioni…
Devo a lui un sacco di passi importanti compiuti nella mia vita, come, ad esempio, la mia esperienza come commissario esterno agli esami di maturità ed il mio stesso essere qui a Pescara ora a fare questo benedetto TFA…
Sia nel primo che nel secondo caso, se non fosse stato per lui, io avrei gettato la spugna, perdendo esperienze importanti ed occasioni per il mio futuro…
Lui è molto forte caratterialmente, non è crollato come me dopo la morte di papà, ma ha preso su di sé tutte le responsabilità del caso, senza perdersi d’animo…
Non l’ho mai visto piangere davanti a me, non l’ho mai sentito lamentarsi, forse perché vedeva me così fragile, come un filo d’erba che si stava staccando per sempre dal terreno ed allora lui si è trasformato in quel terreno: non sono state le mie radici ad aggrapparsi a lui, ma è stato lui a tener ferme quelle radici, alimentandole perché si rafforzassero e non permettessero alle intemperie di strappar via per sempre quel fragile fuscello…
Ricordo ancora come mi guardava in quei momenti di disperazione mia totale, ricordo il suo sguardo spaesato, il suo non sapere come aiutarmi… Leggevo nei suoi occhi il dolore e la paura, perché non mi aveva mai visto così prima: immagino che si sentisse come un uccello in gabbia, come un carcerato con le mani legate…
Io avevo eretto un muro e solo con la dolcezza, il silenzio e la vicinanza lui è riuscito, pian piano, ad abbatterlo…
Quanto sono stata egoista!!!!
Non mi sono mai posta il problema del SUO dolore, ma lui questo non me lo ha fatto pesare mai…
Danilo è un tipo chiuso nei sentimenti: difficilmente ti dice a parole che ti vuole bene, ma te lo dimostra coi i gesti ed oggi ho voluto parlavi di lui proprio perché, come spesso succede, mi ha commosso profondamente…
Ha condiviso su fb un video con la canzone di Povia “T’insegnerò” e lo ha fatto taggandomi…

Io non la conoscevo, ma ascoltandola ci ho trovato dentro racchiusa tutta la nostra storia, tutto il nostro rapporto speciale…
Ci ho trovato dentro me e lui….
E così, anche se non ne parlo mai in questo blog, anche se lui questo blog non lo legge, perché dice che sono estremamente noiosa, io ora voglio dedicare a lui questo post perché sappia (se un giorno passerà di qui a curiosare) che lui è uno dei miei principali punti di riferimento e che sarei pronta anche a dare la mia vita per lui, per quanto lo amo…

E così sono passati 4 anni…

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Queste per me sono giornate di festa: ieri era il compleanno della mia mamma, oggi del mio caro Blog…
E sì, ridendo e scherzando, sono passati ben 4 anni dalla sua nascita e, nonostante gli alti e bassi, nonostante i periodi in cui l’ho trascurato, nonostante i tanti lettori persi per strada, devo dire che da quando il mio blog esiste, non c’è stato un solo giorno in cui io non sia stata orgogliosa di lui…
Oggi si festeggia e per farlo, quest’anno, ho scelto una modalità diversa: voglio riproporre qui alcuni dei post che mi sono piaciuti di più, che mi fanno sentire fiera di me al rileggerli, che mi sono riusciti meglio di altri, anche se, poi, a tutti sono legata, essendo tutti “figli miei”…
In primis, vorrei rileggere insieme a voi Ruderi, perché le emozioni che provo davanti alle vecchie pietre sono sempre le stesse e mi piace condividerle con chi, bene o male, ha la mia stessa sensibilità…
Poi mi piacerebbe soffermarmi sui post dedicati alla mia mamma: Mani e Mamma, che adoro perché non riesco a non commuovermi rileggendoli… così come mi succede quando mi ritrovo davanti il post dedicato a mio padre: 19 aprile 1999 – 19 aprile 2009
Passerei, poi, a fare una passeggiata su Il lungo corso del fiume, che descrive la mia visione della vita e assaporare anche Il caldo tepore delle coperte, perché dopo aver riflettuto sulla vita, non si può non interrogarsi sulla morte…
E, legato a quest’ultimo tema, vorrei mettere in evidenza anche La fitta coltre del silenzio, scritto in occasione della morte di un ragazzo del mio paese…
Mi riallaccio, poi a Stefano Arata, un Grande Uomo, che oltre ad essere un omaggio dovuto, mi ha fatto avere in dono anche i ricordi di altri suoi studenti e spero me ne possa portare ancora tanti…
Belli anche Lo scrigno segreto, Dov’è il trucco? e Una parola difficile
Beh, mi fermo qui, altrimenti rischio di elencarli tutti…
Spero che, in occasione del compleanno del blog, vogliate ripercorrere alcune di queste tappe importanti e, se vi va, lasciare ancora un commento sul post che, a distanza di tempo, riesce ancora a comunicarvi qualcosa…
Io e il mio blog ne saremmo felici…
Un abbraccio a tutti e grazie di rendere questo posto così speciale.
Vi voglio bene.

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