Le avventure del valoroso cavaliere Arturo
C’era una volta, tanto tempo fa, un villaggio felice, governato da un re e una regina molto innamorati. La regina partorì una figlia che chiamo Emma, subito dopo la regina morì. Il re, seppur addolorato per la morte della moglie, fece crescere la principessa circondata da amore e ricchezza.
Quando la ragazza aveva 17 anni, era così bella che un valoroso cavaliere, di poco più grande di lei, e il pericoloso mago nero, il più forte di tutti i maghi, si innamorarono di lei. Il mago nero, per averla tutta per sé, fece una pozione magica e la diede da bere alla principessa. La pozione aveva il potere di trasportare la principessa nell’alta torre che si trovava nel palazzo del mago.
Il re, quando si rese conto che sua figlia era stata rapita, si disperò e convocò tutti i più grandi cavalieri del regno per scegliere il migliore. A lui voleva affidare la ricerca della principessa rapita. Tra tutti venne scelto il valoroso cavaliere Arturo, il giovane innamorato della ragazza.
Il giorno dopo, Arturo si avventurò nel bosco con tutta la sua armatura, alla ricerca della principessa. Qui incontrò un vecchio saggio, che gli disse: “Stai attento! Non passare accanto agli alberi numerati dall’1 al 7, perché, altrimenti, cadrai nel tranello del mago nero!”. Il cavaliere si guardò intorno, ma non vide altri sentieri, così passò vicino agli alberi numerati e, alla fine del viale, cadde in una buca profonda, perdendo la sua bussola magica, che sua mamma gli aveva regalato poco prima di morire.
All’interno della buca, il cavaliere vide degli animaletti del bosco, erano coniglietti bianchi e cervi. Essi lo condussero in un tunnel sotterraneo e lì gli consegnarono una spada incantata, forgiata con un potentissimo veleno, in grado di sconfiggere il mago nero.
Dopo lo condussero alla fine del tunnel e il cavaliere si ritrovò sulle sponde di un grande fiume. In esso vi erano molti pesci pericolosi e una forte corrente. Il cavaliere cercò di vedere se c’era un ponte per poterlo attraversare, ma vide che era crollato a causa della corrente. Si mise a camminare, quando, ad un tratto, notò nel fiume qualcosa che si muoveva: era il famoso drago del’’acqua. Il drago gli disse: “Se vuoi passare dall’altro lato, io potrò farti da ponte, solo se tu mi ricompenserai con del cibo, sono stufo di mangiare sempre pesce!”. Il cavaliere accettò la proposta del drago, tornò nel bosco e catturò un cinghiale che consegnò al drago. Lui lo mangiò e poi trasportò il cavaliere sull’altra sponda.
Appena arrivò, vide gli animaletti che lo avevano aiutato nel tunnel che scappavano da un grande incendio, causato dal mago nero. Essi gli dissero: “Aiutaci, per favore!”. Il cavaliere rispose: “Non preoccupatevi, amici miei, ci penso io!”. Tornò dal drago dell’acqua e gli disse: “Puoi usare metà dell’acqua del fiume per spegnere l’incendio? In cambio io ti darò un altro cinghiale!”. Il drago, tutto contento, sparò un getto d’acqua potentissimo sull’incendio che, subito, si spense e lui ricevette la sua ricompensa. Gli animaletti del bosco, per ringraziare il cavaliere per il suo aiuto, gli regalarono uno scudo indistruttibile, con al centro una bussola quasi simile a quella che aveva perso. Intanto si era fatto buio, il cavaliere accese un piccolo fuoco e si addormentò.
La mattina seguente andò al palazzo del mago nero per liberare la sua amata. Il mago sapeva che il cavaliere sarebbe arrivato quel giorno e si era nascosto dietro la porta della torre della principessa. Appena sentì arrampicarsi il cavaliere, saltò fuori e, con la sua bacchetta magica, sparò sul cavaliere un fiume di lava incandescente. Il giovane si parò con lo scudo magico che gli avevano regalato i suoi amici del bosco. La lava cadde sul pavimento e la torre crollò, facendo alzare un grande polverone.
Nel crollo la principessa si spezzò una gamba, il cavaliere la prese in braccio e la sistemò sul suo cavallo, poi andò a prendere anche il mago, lo legò e gli ruppe la bacchetta. Appena arrivarono al villaggio, il cavaliere riportò la principessa da suo padre al castello e condusse il mago nella piazza al centro del villaggio. Qui tutta la gente lo riconobbe e voleva ucciderlo, ma il cavaliere si avvicinò ad un suo amico e gli disse: “a te il mago nero ha fatto più male di tutti, uccidendo tua sorella. Spetta a te ucciderlo!” e gli consegnò la spada forgiata col veleno, così il suo amico uccise il mago.
Il giorno dopo, il cavaliere andò dal re a chiedere la mano della principessa. Il re gli disse: “Dato che tu hai salvato la vita a mia figlia, io sono molto onorato di darla in sposa a un uomo coraggioso come te!”.
Tre mesi dopo, Emma e Arturo si sposarono e vissero sempre felici e contenti.
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