Ruderi


Adoro i ruderi: sin da bambina mi hanno sempre affascinato moltissimo e tutt’ora, quando ne vedo uno per strada, mi perdo a guardarlo ed inizia il viaggio della mia fantasia…
Cerco di immaginare la vita che si muoveva dentro quelle mura, le parole, i suoni, i rumori, gli odori… Intravedo i visi delle persone, solcati dal tempo ed imbruniti dalle intense ore di lavoro nei campi…
Cerco di immaginare le loro discussioni, il loro correre su e giù per le mille cose da sbrigare ogni giorno, i giochi dei bambini, le loro risate; avverto le vibrazioni di quelle anime e la presenza della sofferenza che in nessuna casa manca mai…
Oh, quelle pietre!!! Hanno goduto un tempo di una vita propria, hanno racchiuso colori, odori, sapori, sensazioni intime del tempo che fu; hanno assaporato un’esistenza scandita da ritmi diversi, costellata da diversi valori, da lavori ormai persi nei meandri del tempo, da tanti figli da tirare su, dai dolci sguardi delle madri, accompagnati dai sorrisi, mentre guardano beate i loro bimbi appena nati…
I capelli bianchi dei nonni, seduti davanti agli usci a giocare a carte o le mani rugose delle nonne, sempre all’opera, sempre ad impastare e creare, con i semplici ingredienti genuini, meravigliosi manicaretti per gli adorati nipoti…
Le pareti indorate, la sera, dalla flebile e tremolante luce delle candele accese e la ruota del braciere in inverno che raccoglieva tutti lì, tutti insieme, a raccontare storie ed esperienze di vita, con quell’odore tipico della buccia del mandarino messa tra le braci per profumare l’ambiente…
E poi ancora, la scrittura con il succo di limone sul foglio bianco, invisibile, ma che prendeva subito colore e consistenza non appena si avvicinava il foglio al fuoco ed il camino e l’odore di fumo e le pietre nere e tutte le suppellettili, anch’esse recanti una loro storia…
E’ bellissimo fare questi salti nel tempo, anche se la macchina si è allontanata ormai da quel rudere, mentre i miei occhi ed il mio cuore si sono fermati lì, incantati dalle ombre malinconiche di chi non c’è già più…

39 commenti (+aggiungi il tuo?)

  1. Mario
    Feb 24, 2017 @ 00:41:36

    Che bello leggere le tue parole. Tolgono polvere a ricordi sopiti dal tempo, ma vivi dentro di noi. Condivido la tua passione per i ruderi e le cose antiche, testimoni di mille altre vite, in cui ogni impronta lascia il segno dell’emozione di chi ci ha preceduto.

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  2. Vincenzo Crupi
    Ago 08, 2014 @ 21:50:36

    Poetico… rappresenta la Deby vera, quella sognatrice un po’ Bridget Jones che conosciamo…

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    • Deborath
      Gen 07, 2015 @ 11:39:58

      Oh, Enzo Enzo, ho insistito tanto affinchè passassi di qui e, alla fine, dopo avermi accontentata, non mi sono neanche degnata di risponderti e dovrei solo vergognarmi…
      Ti ringrazio immensamente, comunque, per aver lasciato una tua traccia qui, per me è un onore sapere che ci sei…
      Ti abbraccio forte forte…

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  3. Sergio Baldin
    Apr 13, 2013 @ 11:08:42

    Ciao Debby carissima, con mia sorpresa, ho visto che avevo commentato già allora, non me lo ricordavo proprio, se non altro ora ho fatto memoria che già facevo parte delle persone che ti seguono con affetto!

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    • Deborath
      Apr 13, 2013 @ 13:15:40

      Sì, certo Sergio, certo che ne facevi già parte: ridendo e scherzando, anche io e te ci conosciamo ormai da diversi anni ed io ne sono felice, sei una persona speciale per me, un amico prezioso…
      Sai, è difficile, oggi come oggi, riuscire a trovare una persona come te che sia in grado di dare sempre una parola di incoraggiamento e di conforto a chi, come me, cade spesso nello scoraggiamento per motivi diversi…
      Tu non ti stanchi mai di rincuorarmi, di incoraggiarmi, di spronarmi, di darmi forza e fiducia in un futuro che non è mai stato incerto come oggi!!!!
      Grazie Sergio per quello che fai per me e per l’affetto che mi doni tutte le volte…
      Ti abbraccio forte… ♥

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  4. Insolit@
    Apr 13, 2013 @ 06:59:28

    Lo scrivo qui a distanza di tempo da quando hai scritto questo post: fra quelle pietre c’è da raccogliere quello che siamo e quel che ci manca…ti sembrerà un commento sciocco per il tuo bel post…eppure ha un senso quel che ti dico.
    bacio

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    • Deborath
      Apr 13, 2013 @ 12:30:32

      No, Laura, non trovo affatto che questo commento sia sciocco, non c’è mi nulla di sciocco nelle tue parole: capisco perfettamente cosa vuoi dire e ricollego la tua frase: “fra quelle pietre c’è da raccogliere quello che siamo e quel che ci manca” al ritornello della canzone di Susanna Parigi che tanto amiamo tutte e due e che dice così: “Se allargo a croce le mie braccia io, io vado avanti e indietro e sono, fui e sarò!”…
      Ti voglio bene e grazie ancora per la tua presenza qui… 🙂

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  5. Trackback: E così sono passati 4 anni… | I colori dell'anima
  6. *Annamaria*
    Set 07, 2011 @ 22:03:40

    Ciao Debby!!! 😀
    L’altra sera ti ho promesso un commento a questo post ed eccomi qui! 🙂
    Avevo già deciso di commentare perchè mi sono detta che non avere niente da dire non era un valido motivo per non commentare, quindi, come ho fatto altre volte, ti lascio questo commento solo per dirti che non so cosa dire! 😉
    Non è che non mi sia posto il problema, me lo sono chiesta, davvero! Mi sono sorpresa del fatto che a me i ruderi non fanno nessun effetto e ho cercato di scavare per cercare nella mia memoria o nelle mie emozioni qualcosa che si potesse adattare, ma niente!!!! Quindi mi arrendo! Ma se scopro qualcosa, ti faccio sapere! 😉

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    • Deborath
      Set 08, 2011 @ 09:09:02

      Ciao Anna, grazie, sono felice che tu abbia mantenuto la promessa: lo sai che trovare un tuo commento mi mette sempre di buon umore, quindi, lascialo sempre, non importa che tu sia d’accordo o meno con quello che scrivo io, mi fa anche piacere leggere che non hai nulla da dire, perchè il modo in cui lo fai mi strappa sempre un sorriso, per cui, riesci a compiere la tua buona azione quotidiana…
      Mi raccomando, però, continua a pensarci e se ti verrà in mente qualcosa torna subito qui a riferirmelo… 😉
      Ti voglio bene… ♥

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  7. sergiobaldin
    Set 05, 2011 @ 12:08:06

    Ciao carissima Debby, è molto bella la tua descrizione, poesia della vita di altri tempi, nei quali magari c’erano tante ristrettezze, ma ci si voleva molto più bene e tutto era più semplice, sopratutto non c’era la televisione che la faceva da padrona.
    Più o meno per tutti quelli che non sono troppo giovani come te i ricordi d’infanzia rievocano il gusto dell’essenzialità che oggi si è perso, alla rincorsa del di più, che spesso è sopratutto l’effimero.
    Ma, al di la dei significati, spesso c’è una bellezza architettonica anche i quei ruderi, che sono d’accordo meriterebbero di essere ricuperati e non lasciati al totale deperimento.
    Prima di tutto sarebbe necessario che i proprietari fossero incentivati a farlo, non nel senso di essere sovvenzionati, oggi queste cose ce le possiamo scordare, ma venire favoriti negli oneri di urbanizzazione e nelle modalità di ricupero, in modo da rendere competitivi questi interventi rispetto alle costruzioni ex-novo, per non sperperare ulteriormente il prezioso territorio.
    Forse da te di sapzi ce ne saranno ancora in abbondanza, ma qui da me c’è una maggior compromissione e queste attenzioni sono ancor più necessarie.
    Comunque bello e pieno di significati questo tuo post, lo sottoscrivo con grande piacere ed a te mando un grandissimo abbraccio con i migliori auguri!

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    • Deborath
      Set 06, 2011 @ 08:55:36

      Mio carissimo Sergio, bentornato…
      Sono d’accordissimo con tutto ciò che hai scritto, sui ricordi, sul recupero, sull’urbanizzazione… 🙂
      Sai, ogni anno, 2 volte all’anno, andiamo in una frazione del paesino accanto al mio perchè lì c’è una piccola chiesetta dedicata a S. Filippo e Sant’Elena e ci fanno le messe, ebbene, questa frazione è una frazione di ruderi: ci sono in piedi solo 3 o 4 casette al massino, ormai e, anch’esse, non credo siano abitabili…
      In questa frazione viveva il mio papà con tutta la sua famiglia e ci viveva tantissima altra gente, prima di spostarsi nell’attuale comune di Capistrano…
      Io, quando vado lì mi perdo nei miei pensieri, nei miei ricordi di gente che ha popolato quel posto ed ora non c’è più: mio papà, la mia nonna, mio cugino Filippo, l’ultimo a lasciarci in ordine di tempo, neanche un anno fa a poco più di 50 anni…
      Comunque, pazienza, cerco di non pensarci, altrimenti è la fine…
      Ti abbraccio, Sergio e grazie infinite per la tua preziosa presenza qui…
      Buona giornata…

      Rispondi

  8. Sonja A.
    Set 04, 2011 @ 17:55:42

    Pure io sono affascinata dai ruderi. Non dico tutti, perchè devono avere qualcosa di particolare che possa calamitare la mia attenzione e farmi volare con la fantasia. Alcuni, una volta che sono riuscita ad entrarci, mi hanno delusa, in quanto dietro l’affascinante apparenza, all’interno erano scarni e spogli. Ma questo è un po’ come per le persone: ridondanti di fuori e vuote dentro. Poi invece ci sono quelli che hanno lasciato un segno, e magari non ho mai avuto il piacere di vedere in modo più ravvicinato, e infine non posso non citare il mio fu adorato hotel omonimo che dentro era esattamente come me l’ero immaginato pur non avendolo mai visitato se non quella prima volta, dopo anni che lo ‘corteggiavo’ da fuori. L’emozione di salire quelle scale di servizio (le uniche ancora agevoli) con i gradini consunti dal costante calpestio del personale di servizio che faceva i miracoli per portare alla fine del 1800 i secchi d’acqua calda nelle stanze per riempire le vasche da bagno degli esigenti ospiti. E lo stupore nell’aprire quel ricettario manoscritto in elegante grafia, dove le pagine appicicate fra loro e rovinate dall’acqua e dai topi, parlavano di torte sontuose dalla preparazione complessa. Ora mi rimangono solo le mie foto, perchè dopo tanti anni è stato portato a nuovi splendori, io che speravo crollasse di morte propria, piuttosto che vederlo violato da altre mani sacrileghe che da lì avevano già portato via tutto, meno che la sua anima maledetta. Adesso sto tenendo d’occhio il ‘Londra’ che è sito qualche decina di metri più su e del quale è rimasto attivo solo il lussuoso ristorante. Prima o poi riuscirò a corrompere il personale e a chiedere di fare un sopralluogo in quelle stanze, m’incuriosiscono troppo.
    Ti abbraccio forte!

    Rispondi

    • Deborath
      Set 05, 2011 @ 08:14:41

      Ciao Sòòòòòò, che meraviglia!!!! Sei tornata!!!!!
      Sono così contenta!!!!!! Yuppiiiiiiiiii…. 😀
      Ricordo la descrizione della tua esplorazione nel famoso hotel che porta il tuo cognome… In realtà, ora non ricordo bene se ne hai parlato nel tuo blog e quindi l’ho letto lì o se me ne hai parlato in una delle nostre telefonate….
      Comunque sapevo di questa tua scorribanda… 😉
      Quello che non sapevo, invece, era del meraviglioso ricettario!!!!
      Che ne hai fatto????
      Lo hai preso con te o lo hai lasciato in balia dei topi????
      Poteva essere un reperto unico e, soprattutto, le torte lì contenute erano da rifare!!!!!
      Ti prego, dimmi che lo hai preso con te e lo custodisci ancora gelosamente dopo averlo ripulito per benino!!!!
      Quando andrai ad esplorare l’altro hotel dovrai farci una bella e dettagliata relazione, eh, come solo tu sai fare…. Ci conto!!!!
      Un bacio e grazie di esser tornata… 🙂

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      • Sonja A.
        Set 05, 2011 @ 19:26:51

        Per riportare quel ricettario agli antichi splendori ci sarebbe voluto un miracolo, perchè l’urina dei topi, l’acqua, la luce e l’incedere degli anni l’avevano ridotto a una mattonella dalle pagine prevalentemente incollate fra loro a mò di tavoletta. Tutte le meraviglie di quel posto erano state trafugate anni prima e il padre della mia Amica ristoratrice, a casa custodiva un elegante dépliant che probabilmente faceva bella mostra di sè al banco della concierge, scritto in cirillico. Un’emozione incredibile, peccato che ho solo potuto vederlo e basta. Francamente ricordando della ‘maledizione di Ghella’ forse è stato meglio che ho lasciato al loro posto pure i sassi, va bene che di sfighe ne ho avute cmq, ma sai è stato meglio non sfidare la sorte. Adesso spero vivamente di riuscire e mettere perlomeno gli occhi sul ‘Londra’, ma….quante sontuose cene mi toccherà slurparmi per ottenere un minimo di complicità da parte del proprietario? Lo scopriremo solo vivendo. 😉
        Ti abbraccio forte forte, sono tornata per restare, finalmente. 🙂

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        • Deborath
          Set 06, 2011 @ 08:19:42

          Come’è questa storia della “maledizione di Ghella”?????
          Dai, su, racconta, racconta…. Qanto mi piacciono queste leggende!!!!! 😉
          Dai, ti prego, me la racconti?????
          Sono felice, Sò, che tu sia tornata per restare… Mi piace moltissimo questa idea…. 🙂
          Un bacio enorme a te e alla mia mitica Bab… 🙂 ♥

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  9. ili6
    Set 03, 2011 @ 20:46:27

    I ruderi mi rattristano. E’ vero che molti sanno di storia, di vita passata, di atmosfere di un tempo, è vero che stuzzicano la curiosità e la fantasia ma sanno anche di abbandono e dimenticanza. E questo, inoltre, mi fa rabbia specie per certe costruzioni di pregio e valore.
    Nella strada in cui abito ci sono una decina di belle e grandi case chiuse da anni: case di un tempo, quelle coi balconcini in ferro battuto, i cortiletti interni con l’albero di limone, quelle con le volte alte e i tetti dipinti. Non sono ruderi, non ancora, ma lo diventeranno. Erano case piene di vita, poi i figli hanno costruito altrove o sono andati ad abitare in anonimi condomini, i genitori sono morti e le case pian piano si sono chiuse. Spesso ristrutturarle costa più che acquistare un appartamentino e a volte quelle finestre chiuse narrano di forti litigi di successione tra fratelli. Sì, i ruderi e le vecchie case chiuse mi infondono tanta tristezza.
    Ciao

    Rispondi

    • Deborath
      Set 04, 2011 @ 09:10:14

      Ciao Marirò, è vero quello che dici, purtroppo, visti da questa angolazione, i ruderi fanno tanta tristezza anche a me…
      Pensa che le case chiuse che hai descritto tu, mi ricordano tanto quella dei miei nonni materni… 😦
      Anche lei, piano piano sta per venir giù, e, come hai detto tu, i soldi non ci sono per poterla ristrutturare… 😦
      Pensa che noi abbiamo anche la casa dove viviamo ora che è incompleta e mia mamma dice sempre che se prima non vede sistemati me e mio fratello, non metterà mai mano alla casa per completarla…. 😦
      Però, vorrei fermarmi sul lato romantico dei ruderi, per una volta che sono riuscita a cogliere il lato bello di una cosa… Sai, pessimista per come sono io, difficilmente mi riesce e così vedo sempre il nero ed il bicchiere mezzo vuoto…
      Un abbraccio a te e buona domenica…

      Rispondi

  10. zebachetti
    Set 03, 2011 @ 16:45:16

    bello veramente questo tuo post. a me i ruderi mi tingono di malinconia, nei ricordi da fanciullo mi rivedo in quelle situazione da te descritte, i giochi nell’ aia la macellazione del maiale (li masciate de lù maiale), la trebbiatura. Flash solo flash e tanta nostalgia di quei tempi che furono e di chi ora non c’è più.E’ per me un piacere essere passato da te. buon fine settimana Nazzareno ciao

    Rispondi

    • Deborath
      Set 04, 2011 @ 09:05:06

      Ciao Nazzareno, benvenuto!!!!
      Ti avevo notato in giro per i blog che frequentiamo:-)
      Grazie mille di essere passato anche qui da me…
      Sono contenta che il mio post ti sia piaciuto ed è proprio quel senso del ricordo che hai colto tu, di emozioni antiche, di vite ed esperienze vissute, che volevo esprimere…
      E’ bello che anche a te abbia evocato le stesse cose…
      Torna pure quando vuoi, mi fa davvero piacere…
      A presto e buona domenica…

      Rispondi

  11. Carmen B.
    Set 03, 2011 @ 15:08:34

    Uhhhhhhhhhhh…. sapessi quanto piacciono anche a me! Non resisto mai all’occasione di visitirli!
    Ma spesso… sempre pù spesso purtroppo…. mi sta passando la voglia di farlo!
    Troppe volte son pieni di cose abbandonate da stranieri alloggiati li per sbaglio ed anche sudici e maleodoranti! Che sta succedendo? Perchè nessuno li protegge? Ce ne sono di bellissimi e…. sporchissimi….. accidenti a chi li rovina!
    Un abbraccio di fine estate…. e di rientri che a pco a poco si moltiplicano! Tu dove sei?
    Già a casa o per partire?
    http://iomilu.files.wordpress.com/2011/09/tempo1.gif?w=787&h=538

    Rispondi

    • Deborath
      Set 03, 2011 @ 15:35:45

      Ciao Carmen, ben tornata!!!
      Hai ragione, purtroppo, sempre di più i ruderi vengono abbandonati a se stessi nel degrado più totale e, invece di essere veri pezzi di storia, apprezzati e valorizzati, diventano una specie di discarica…
      Che tristezza!!!!
      Povera Italia!!!! 😦
      Mi chiedi se sono già a casa o pronta per partire, ti chiedo: “E chi ci è andata in vacanza????”
      Mi credi che non mi sono proprio spostata da casa e che non ho fatto neanche un misero giorno di mare????? 😦
      Va beh, pazienza: giungeranno tempi migliori…
      Forse…
      Grazie per il passaggio e a presto…

      Rispondi

  12. Cristiana La Serra
    Set 02, 2011 @ 21:39:26

    Ahah…mi diverte aver letto il tuo intervento e i commenti dei tuoi amici….quello che provate voi è quello che provo anche io ogni giorno quando riesco a fare il mio lavoro….fin tanto che lo stato italiano mi permetterà di farlo. Una delle emozioni più grandi l’ho avuta passeggiando nella agorà di Corinto…..pensando che in quello stesso spazio tanto tempo fa era passato San Paolo ed aveva parlato alla gente……è bello lasciarsi trasportare via in altri tempi, lontani dai nostri. Un professore di archeologia nello scrivere un suo manuale disse che ormai il tempo migliore della vita sulla terra era già trascorso…..a volte penso che sia così…:)

    Rispondi

    • Deborath
      Set 02, 2011 @ 21:48:48

      Ciao Cri, che bello, sei tornata!!!! 😀
      Sono certa che i ruderi, per te, siano molto ma molto più significativi di quello che possono essere per me e, probabilmente, li percepisci anche in maniera diversa per forza di cose, per un modo diverso di guardarli e di amarli…
      Ci credo che la tua passeggiata a Corinto ti abbia fatto un certo effetto, pensa che io, solo a guardare un DVD sulla Terra Santa, mi sono emozionata a tal punto da piangere…
      Credo anch’io, come quel prof di archeologia, che il tempo migliore della vita sulla terra sia già trascorso, a noi spetta l’arduo compito di conservarne il ricordo se ci riusciamo e l’amara consolazione di fantasticare su ciò che è stato…
      Un abbraccio forte e grazie per la tua presenza qui…
      Ti voglio bene… 🙂

      Rispondi

  13. lucetta
    Set 01, 2011 @ 22:33:50

    No, i ruderi non mi hanno mai affascinato. Gli unici ruderi che fanno presa su di me sono le persone che pur avendo una certa età continuano ad essere lucidi, saggi, amorevoli e provo infinita tenerezza per quelli che non sono più presenti a se stessi.
    Mistero anche questo.

    Rispondi

    • Deborath
      Set 02, 2011 @ 08:40:32

      Davvero, Lucetta? Non ti piacciono i ruderi????
      Pensa in un paese vicino al mio, Pizzo Calabro, c’è una casa sulla strada che sta letteralmente venendo giù, ma che è davvero il mio sogno…
      Ogni volta che ci passiamo davanti o che la vediamo di sotto, dall’autostrada, Pietro mi dice: “La tua casa!”…
      E’ davvero meravigliosa….
      Va beh, i gusti sono gusti… 😉
      I “ruderi” di cui parli tu fanno un’estrema tenerezza anche a me ed ho compassione anch’io per coloro che non sanno più chi sono, che non riconoscono i propri cari…
      Dio mio, dev’essere tremendo: imprigionati in un corpo che non riconoscono più e circondati da estranei… Per non parlare dell’inferno che devono vivere i familiari, i figli di quelle persone….
      Che il Signore possa averne pietà…. 😦
      Ti abbraccio forte amica mia: non sai quanto sono felice che tu sia tornata… 🙂

      Rispondi

  14. Emilio
    Set 01, 2011 @ 12:32:54

    Eh già i ruderi fanno parte del passato, anch’io sono affascinato da queste cose che un tempo erano il centro della vita di persone che non ci sono più.
    Secondo me molti ruderi dovrebbero essere salvati e ristrutturati, almeno in questo modo potremmo aveve un ricordo di un modo di vivere la vita diverso dal nostro…
    Ciao Debby, scusa il ritardo con il quale ti rispondo, ma come ben sai ci sono cose ben più importanti 😉
    Buona giornata, ti abbraccio

    Rispondi

    • Deborath
      Set 01, 2011 @ 13:25:55

      Sì sì, sono decisamente d’accordo con te: sarebbe bello sapere che molti ruderi vengono ristrutturati, o, più che ristrutturati, anche sono mantenuti così come sono senza rischiare che vadano completamente perduti…
      Emi, non preoccuparti del ritardo, ci mancherebbe altro, so bene che ci sono cose MOLTO MOLTO MOLTO più importanti, urgenti e necessarie…
      E poi, sinceramente, credo che sia l’ultima persona a potersi lamentare, visto le mie ulime latitanze, anzi, ti ringrazio per essere passato…
      Ti abbraccio e dai un bacio alla tua mamma da parte mia… 🙂

      Rispondi

  15. ゚・❤ EleOnora ❤・゚
    Set 01, 2011 @ 11:58:42

    che bella descrizione 🙂
    a me, e mio marito piace molto visitare i castelli e le varie rovine…
    ci penso sempre che bello doveva essere una volta… niente tecnologia,…. nulla di tutto questo… tanta tranquillità e molta semplicità.
    baci biondina alle volte nera 😉

    Rispondi

    • Deborath
      Set 01, 2011 @ 13:23:06

      Sono contenta che la mia descrizione dei ruderi ti sia piaciuta e vedo che siamo davvero in tanti ad apprezzare questi meravigliosi scorci di passato…
      Beh, che dire, è bello anche confrontarsi su queste cose, diciamo così, più leggere… 🙂
      Ti abbraccio forte forte, gioiellina mia… 🙂

      Rispondi

  16. arthur
    Set 01, 2011 @ 02:05:55

    Sì, è bellissimo, hai ragione e quel fascino credo appartenga un po’ a tutti noi. Tra l’altro, io ho il vizio, quando visito per esempio una nuova città, di entrare dentro ai portoni delle case vecchie, antiche, alla ricerca di elementi architettonici dimenticati dal tempo, oltre che dalle persone, ma anche per rivivere certe atmosfere che in qualche modo riesco a sentire ancora.
    Ricordo che una volta, trovandomi in una città del trentino, avevo avuto l’impressione che lì la gente fosse felice, che vivesse come in un’altra dimensione. Un sogno, probabilmente, ma l’atomosfera che vi respiravo, mi faceva pensare in quel modo.

    Abbiamo qualcosa in comune, vedo, l’amore per il tempo passato, in fondo siamo figli di quel tempo, come potrebbe essere diversamente?

    Ciao, anche il tuo mondo è bello e accogliente.
    A presto.

    Rispondi

    • Deborath
      Set 01, 2011 @ 08:28:10

      Ciao Arthur, benvenuto di cuore e grazie infinite di essere passato, mi fa davvero piacere… 🙂
      Credo anch’io che siamo figli del tempo passato, per cui è naturale che ne veniamo attratti, affascinati, incuriositi, un pò come andare alla ricerca dei propri antenati per cercare di ricostruire da soli il nostro albero genealogico… 🙂
      Sono contenta che anche tu ti sia trovato bene qui, per cui ti invito a ritornare spesso, se ti fa piacere…
      A presto e buona giornata… 🙂

      Rispondi

  17. angelonocent
    Ago 31, 2011 @ 12:33:23

    I ruderi di cui sopra, affascinano anche me.

    Ma, osservando la foto, ho pensato al RUDERE CHE SONO IO. E nei commenti ho riscontrato molti elementi autobiografici:

    “…dentro quelle mura, le parole, i suoni, i rumori, gli odori… Intravedo i visi delle persone, solcati dal tempo ed imbruniti…”.

    Dentro di me un elenco di nomi eternamente inseparabili, da presentare all’Altissimo

    “…Hanno goduto un tempo di una vita propria, hanno racchiuso colori, odori, sapori, sensazioni intime del tempo che fu; hanno assaporato un’esistenza scandita da ritmi diversi, costellata da diversi valori…”

    “Dentro una cassapanca sfondata…una serie di calendari risalenti fino al…con annotate semine e raccolti …”.

    Annate felici, verdeggianti, alternate da quelle aride, bruciate dalla siccità o di scarso raccolto….

    Ebbene; su quel rudere che non avrà occhi incantati a scrutare tra le “ombre malinconiche di chi non c’è già più…”, sul quel rudere – dico – si poseranno nientemeno che gli occhi di Dio.

    Non oso pensare ciò che accadrà di conseguenza…Certamente non ne farà un “condominio di lusso”.

    Rispondi

    • Deborath
      Ago 31, 2011 @ 15:56:48

      Mio caro Angelo, un rudere tu????
      Ma se sei ancora uno splendido giovanotto!!!!
      Gli occhi dell’Altissimo si poseranno su ciascuno di noi e, ti assicuro, che nessuno di noi è un “condominio di lusso”…
      Ognuno di noi è quel che è, gli porterà tutte le esperienze vissute, tutte le gioie, ma in particolar modo gli presenterà tutte le sofferenze che, con fatica, ha sopportato per un’intera vita… Gli consegnerà tutte le lacrime versate e quelle lacrime serviranno a purificare la sua anima ed il mondo intero…
      Porteremo davanti a lui noi stessi, Papi, le nostre fragilità, la nostra debolezza e lui ci prenderà tra le braccia, come una mamma fa con un neonato e con la stessa tenerezza sanerà tutte le nostre ferite ed allora sì: non ci saranno più lacrime…
      Ti voglio bene, mio amatissimo “rudere”…
      A presto… 🙂

      Rispondi

  18. Rita
    Ago 30, 2011 @ 16:22:46

    Ciao Deborath, non ci crederai, ma anche a me i ruderi provocano la stessa sensazione; credo di essere malata delle “pietre antiche”… quando passo tra i resti archeologici dell’antica Nuceria o vado a Pompei agli scavi, che non distano molto dalla mia città, provo una grande emozione pensando a come si viveva duemila anni fa e anche più. Andare indietro nel tempo è proprio una mia caratteristica; valuto sempre il presente dando uno sguardo al passato e proiettandomi un po’ verso il futuro. Lieta di avere incontrato un’amica che ha tanto in comune con me, ti saluto e ti abbraccio affettuosamente.

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    • Deborath
      Ago 30, 2011 @ 20:22:35

      Quindi vedo che siamo in tante le nostalgiche a cui piace fantasticare sul passato… 🙂
      Sono contenta che possiamo condividere anche questa nostra passione…
      E’ difficile trovare persone che riescano a capire pienamente le sensazioni di cui parli… Ma quando si trovano è bellissimo!!!!
      Ti abbraccio, mia dolce Rita e grazie mille per la tua presenza qui… 🙂

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  19. Silvia Novabellatrix
    Ago 30, 2011 @ 14:39:52

    Cara Deborath, non credo che ti soprenderai più di tanto se ti dico che pure io, da brava nostalgica, ho la passione per i ruderi. Ricordo con infinito piacere le “avventure” che, da bambina, io e la mia banda di amichetti vivevamo là dentro. A parte l’esplorazione vera e propria ( e per chissà quale miracolo non ci è mai cascato niente in testa o crollato un pavimento sotto i piedi…) i ruderi erano fantastici per ambientarvi le situazioni più incredibili. Ma poi, finito il gioco, io godevo ancora crogiolandomi negli stessi pensieri che hai fatto tu. E, una volta, feci una scoperta che mi esaltò. Dentro una cassapanca sfondata, trovata all’interno di una enorme casa colonica abbandonata ( ed ora trasformata in condominio di lusso :() trovai una serie di calendari risalenti fino al 1950. Sai di quelli che usano i contadini con annotate semine e raccolti ? Se ci penso…mi emozionai tantissimo, pensando alle persone che, oltre la barriera del tempo, avevano lasciato lì un segno della loro vita quotidiana….:)

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    • Deborath
      Ago 30, 2011 @ 15:00:55

      Silvia, che meraviglia!!!!
      Non so davvero come ringraziarti per questo commento e per la testimonianza che hai lasciato…
      Se la mia memoria non m’inganna, anche tu tempo fa avevi scritto qualcosa sui ruderi o sui luoghi desolati o sulle luci delle case di sera….
      Quindi, ovvio, conoscendoti almeno un pochino, non mi sorprende per niente il fatto che anche tu, come me, adori i ruderi e tutto ciò che di più segreto e recondito portano con sè… 🙂
      Io, però, al contrario di te, purtroppo, non ho mai avuto modo di fare delle scorribande esploratrici, 😦 …
      Che ne hai fatto poi dei calendari? Li hai conservati???
      Ci pensi, Silvia???
      Diverse epoche che entrano in contatto, così per caso: tu entri nel passato e loro sono ancora vivi nel presente…
      Che grande e affascinante mistero…
      Ahhhh!!!!
      Sì, adoro i ruderi!!!!
      Ti abbraccio, carissima amica mia, con immenso affetto…
      E grazie ancora del passaggio 🙂

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