La fine di un ciclo

Oggi c’è stato l’ultimo incontro di catechismo dell’anno, poi, domenica 27, ci sarà la festa di chiusura…
Non è stato un incontro come gli altri, perché questo non è solo l’ultimo incontro dell’anno, ma è anche l’ultimo incontro di un intero ciclo.
I miei ragazzi sono di III media e questo è l’ultimo anno di catechismo che frequentano in preparazione della cresima, poi ci saranno per loro gli incontri del gruppo adolescenti, se vi parteciperanno, ma con me hanno finito… per sempre… 😦
Abbiamo fatto un po’ il punto della situazione, cercando di capire come sia andato l’anno, cosa porteranno con sé, se gli incontri sono stati piacevoli o noiosi, su quali cose saranno portati a riflettere di più…
Ognuno ha detto la sua, più o meno, perché, poi, con i ragazzi è sempre così: parlano sempre tanto, ma quando devi far dire loro qualcosa di importante, fatichi sempre molto e devi tirar loro le parole con le pinze…
Ho dato anche io il mio parere su di loro come gruppo… 🙂
Li ho presi che erano dei pulcini, facevano la V elementare ed erano di Prima Comunione: erano così piccoli e così carini… Sembravano tante formichine… Poi, in I media, la nostra parrocchia ha attraversato un momento difficile e l’anno di catechismo è saltato. Quando è arrivato don Oreste, me li sono ritrovati assegnati: facevano la II media!!!
Inutile dire che li ho trovati fortemente cambiati e in peggio, ahimè… Tanto che l’anno scorso, il catechismo è stato davvero un dramma per me che, ogni giovedì, tornavo a casa praticamente piangendo… Non seguivano, disturbavano, ridevano, facevano chiasso. Quest’anno non avrei voluto riprendere lo stesso gruppo; se avessi potuto, avrei scelto di cambiare classe, ma don Oreste ha optato per la continuità e ad oggi, posso veramente dire che ne sono felice, che sono fiera dei miei ragazzi, perché quest’anno erano davvero cambiati rispetto allo scorso anno…
E’ incredibile quanti mutamenti riescano a fare nel giro di pochissimo tempo: li ho ritrovati più grandi, più maturi, più assennati, più seri. Disposti ad ascoltarti e a partecipare…
Con una di loro, poi, si è creato un bel rapporto di confidenza, del tipo che si confidava con me, si sfogava, chiedeva aiuto e tutto è avvenuto così, in modo semplice e naturale che non mi sembrava vero.
E’ stata dura, oggi, doverli salutare. Me li sono baciati, augurando loro tutto il meglio.
Il mio desiderio è che possano davvero incontrare Cristo nella loro vita ed innamorarsi follemente di Lui, che possano decidere di spendere la loro vita combattendo sempre per il bene e per costruire un mondo più bello, più giusto, più umano, un mondo in cui possano essere felici, non da soli, ma con tutti coloro che li circondano…

Spontaneità


Tra un dolore e l’altro, oggi, ritorno con il pensiero alla giornata di ieri…
Quando non mi sento bene fisicamente, mi butto un po’ giù anche moralmente, ma andare indietro, con la mente mi aiuta e mi fa tornare il sorriso.
Sono stata al lavoro ed abbiamo avuto 22 bambini dell’asilo: erano stupendi, così piccoli, così teneri, così vispi ed intelligenti… Stavano così attenti, senza disturbare e partecipando in modo vivo e gioioso.
Arriva l’ora dello spuntino, durante il quale noi diamo loro un panino e dell’acqua.
Dopo aver mangiato, mi si avvicina un bimbo, M., mi abbraccia all’altezza delle cosce, (perché più in alto di lì non arrivava), poggia la sua testolina, per un attimo, sulla mia pancia, poi solleva gli occhi e mi dice: “Io ti voglio bene!”.
Mi ha fatto una tale tenerezza che non ho potuto fare altro che chinarmi e dargli un bacio…
Dopo un po’, li abbiamo accompagnati all’area dei giochi e, mentre spingevo delle bimbe sull’altalena, lui mi corre incontro, mi abbraccia di nuovo e mi dice: “Io ti voglio bene quanto quel mare là!!!” (indicando, con la manina il mare che si vedeva in lontananza). Allora io gli ho detto : “Ed io te ne voglio quanto quel cielo!”, e lui: “Ed io quanto questo vaso di fiori!!!!”, io sorrido e lui: “Un altro giorno torno, compro un vaso di fiori e te lo regalo!!!!”. E poi, per tutta la giornata faceva la spola, avanti e indietro per abbracciarmi…
Che meraviglia i bimbi!!!!
Poi ieri sera, sono stata ad una cena e, per tutto il tempo, il bimbo di una mia amica è stato sempre in braccio a me, mi ha recitato e cantato tutte le poesie e le canzoncine che ha imparato all’asilo e ci siamo fatti un sacco di risate…
Ecco, è proprio tornare con la mente a quei momenti, a quei profumi, a quei colori che oggi mi fa stare leggermente meglio….

Io sarò con te


Avevo proprio bisogno di questa canzone per iniziare questa giornata!!!! 😦

A te, mamma!

Storie d’altri tempi

Ho letto pochi minuti fa una storia d’amore meravigliosa e sapere che era una storia vera mi ha toccato profondamente. E’ proprio per questo che vorrei riproporvela, mettendovi il link dove andare a leggerla, sperando che lo facciate perchè merita veramente: è stupenda ed emozionante.
Credo che abbia davvero tanto da insegnare a tutti noi, uomini e donne dell’epoca dell’ “usa e getta”…
Vi lascio in compagnia de La vecchina con l’ombrello.

S.O.S. Ele


Mia cara Ele, vedi se questa ricetta può fare più al caso tuo… 🙂

TORTA ALLA FRUTTA
100 gr di zucchero
60 gr. di farina
40 gr. di fecola di patate
2 uova
1 bustina di vanillina
Impastare tutti gli ingredienti, montando prima uova e zucchero e aggiungendo poi il resto e cuocere per 15 minuti, non di più, a 180 gradi.
Per guarnire:
Frutta a piacere
Crema pasticcera (1 tuorlo, 250 gr. di latte, 50 gr. di zucchero, 1/2 cucchiaio di amido di mais, scorza di limone)
Gelatina in bustina per dolci.

Spero che questa ti soddisfi maggiormente, certo l’effetto è diverso, rispetto alla Torta Mimosa di cui ti ho dato la ricetta ieri e che si presenta, invece, così:

Contrasti a confronto

Ieri e l’altro ieri sono uscita a fare shopping con il mio Pietro, sono stata bene e mi sono distratta un po’…
Ieri, però, sono successe tre cose che non mi hanno lasciata indifferente…
Eravamo in un negozio, stavamo guardando i vari capi appesi quando passa una coppia con bimbi al seguito, una più grandicella, di 5 o 6 anni ed uno piccolino, di un anno e mezzo, forse 2… Quest’ultimo era in braccio al “padre” e piangeva disperatamente. Lui era una furia e la moglie e la bambina più grande avevano un viso rassegnato e spento. Il bambino continuava a piangere e lui ha bestemmiato peggio di un animale. Io mi sono girata per guardare il bimbo che, tra l’altro, aveva un cerotto in testa, avrà avuto dei punti sotto. Appena mi giro lo vedo come sul punto di lanciare questo bambino in braccio alla madre, quasi come se fosse stato una palla. Per un attimo i nostri occhi si cono incrociati ed ho visto un tale tasso di cattiveria che sono trasalita!!! Ho sentito un brivido freddo corrermi lungo tutta la schiena e d’istinto ho detto a Pietro: “Il Signore possa sempre liberarci da uomini come questi, da incontri come questi!!!! Se una donna dovesse incontrare uomini come lui, tanto varrebbe rimanere sola a vita e morire completamente abbandonata e dimenticata da tutti!!!”. È stato orribile e non oso pensare alla vita delle persone che vivono sotto il suo stesso tetto: il Signore possa davvero proteggerle in ogni istante… 😦
Poi, sempre nello stesso negozio, ma stavolta nei camerini, c’era un’intera famiglia: madre, padre e due figlie. Le bambine stavano misurando delle magliettine. Ad un certo punto una di loro dice alla mamma: “Mamma, posso prendere questa per metterla sotto il vestito?” (credo stesse parlando del vestito della I Comunione), la madre, con nonchalance, sorridendo felice le risponde, accarezzandole il viso e con voce quasi sussurrata: “Sotto il vestito niente!!!!! Ignuda!!!!!”. Inutile dire che anche qui sono rimasta allibita!!!! Ma che razza di frase era da dire ad una bambina? Avrà anche scherzato, ma sia io che Pietro, abbiamo commentato l’accaduto poco dopo e tutti e due ci trovavamo perfettamente d’accordo sul giudizio assolutamente negativo… Bah…. o.O
Per fortuna, poi, la serata si è conclusa meglio, quasi come a sottolineare il fatto che il bene, la gentilezza, l’educazione esistono ed avranno sempre l’ultima parola!!!!
Ci siamo fermati a fare benzina e c’era fermo anche qui un dottore che conosciamo di vista. Appena ci ha visto ci ha fatto un gran bel saluto con la mano e ci ha sorriso… Ha fatto lo stesso anche prima di rimettersi in macchina e ripartire…
Io ho commentato: “Hai visto, la gente più è in gamba e più è umile e non se la tira affatto!!!!”
Sono stata contenta di aver fatto quest’ultimo incontro proprio alla fine della giornata, mi ha ridato speranza nel bene e nella gente buona che, senza dire una parola e senza far rumore, esiste ed è sempre capace di regalarti un sorriso ed una bella sensazione… 🙂