Colazione domenicale

Ahhh… Questa sì che posso definirla veramente “colazione domenicale”!!!
Era un sacco di tempo che non facevo i pancakes: ricordavo che erano buoni, ma oggi sono venuti veramente squisiti e così mi sono consolata del fatto che sono costretta a rinunciare alla messa delle 11 perchè, ultimamente, è stata spostata al pomeriggio… Uffa…
Il caramello, poi, è venuto proprio bene: non credo che l’assenza dello sciroppo d’acero, che di solito si usa per i pancakes, abbia influito più di tanto…
Lo ammetto, questa foto non l’ho scattata io, ma vi assicuro che erano assolutamente uguali, non l’ho fatta io solo per pigrizia di dover prendere la macchina, scattare e soprattutto passare poi le foto sul pc…
Non mi andava di farlo, rischiando che si freddassero…Sorriso
Per la ricetta basta chiedere…
Buona domenica a tutti!

Il caldo tepore delle coperte

Mi ritrovo spesso a riflettere sulla morte, può sembrare stano per una persona giovane, ma è così, è stato sempre così per me e, a seconda del periodo che vivo e dello stato d’animo, ho delle sensazioni diverse circa questo evento che potrebbe apparire tragico. La maggior parte delle volte quando penso a lei, ci penso con grande spavento e terrore, mi immagino lì, chiusa in una bara che mi impedisce di respirare, ma poi, razionalmente, mi rendo subito conto che è un’assurdità, eppure la prima cosa che mi viene in mente è il senso di soffocamento…
Altre volte penso a lei come una liberazione dalla gabbia del mio corpo, che spesso e volentieri trascino a fatica, come se fosse un pesante sacco di patate che mi impedisce di librarmi leggera nell’aria e di poter guardare tutto dall’alto, convinta che niente e nessuno potrà mai più scalfire la mia anima…
Altre volte ancora ho un’immagine ben diversa ed è quella che veramente preferisco, quella più dolce che mi infonde coraggio e mi fa stare bene:

      

immagino che la sensazione che si possa provare veramente, tornando finalmente alla casa del Padre, dalla quale abbiamo avuto origine, è quella che ti dà il rimetterti a letto in un freddo mattino di gennaio dopo esserti alzata un attimo di corsa per andare in bagno…
Avete presente quel dolce tepore che ti avvolge dalla testa ai piedi e tu sei cosciente di tutto ciò, percepisci quel calore che teneramente ti fa sentire amata, coccolata, che ti fa sentire come se fossi ritornata nel grembo materno, avvolta interamente dal liquido nel quale ti sei formata sin dal primo istante della tua vita?
La morbidezza, la tenerezza, il calore e la luce, una grande luce che avvolge te e le tue sensazioni e sai che sarà così per sempre: nè troppo caldo, nè troppo freddo, ma una dolce sensazione di serenità e pace che sai che durerà per sempre…

Piccola conquista…

Incredibile a dirsi, ma finalmente dopo un anno di patente sono riuscita ad andare a Vibo con la mia macchina…
E guidavo proprio io…
Ma io io…
E’ vero che stanotte, al solo pensiero, mi sarò svegliata 580 volte, ma alla fine ce l’ho fatta e questa per me è veramente una piccola grande conquista e perciò ne sono felice…

Amicizia

 
L’amicizia è un sentimento unico che rende la vita degna di essere vissuta;
l’amicizia insegna a vivere la vita con serenità e gioia;
l’amicizia aiuta a scalare la montagna della paura,
della tristezza, delle difficoltà, della solitudine…
senza l’amicizia una persona si perde nei meandri della vita.

Il cane è il miglior amico dell’uomo, ma l’uomo si può veramente definire uomo?

   
Ma come si fa?
Che razza di uomo è uno che prende a calci così forti un piccolo e dolce batuffolino morbidoso come questo?
E sì, purtroppo, è questa l’ultima scena straziante a cui ho dovuto assistere stamattina: passavo con la mia macchina in un paese vicino al mio ed all’improvviso vedo questo energumeno schifoso prendere a calci, per mandarlo via, un cucciolotto bellissimo, nero con una macchiolina bianca sul collo…
Ho ancora i suoi gemiti nelle orecchie e mi si è straziato il cuore, ho fatto tutta la strada verso casa piangendo e chiedendomi che razza di uomini si possono trovare in giro, che cosa ha certa gente al posto del cuore e nel cervello e con che coraggio si sarebbe potuto sedere a tavola e pranzare tranquillamente dopo il gesto orrendo che aveva appena compiuto…
Che rabbia che mi ha fatto, gli ho augurato di subire la stessa sorte a cui stava condannando quel cagnolino e di vivere cento anni di purgatorio, divorato dalle fiamme, per ogni calcio dato a quella povera creatura…
Che Dio possa perdonarlo, perchè a me risulta proprio impossibile!

Messaggio dal cielo

Tutte le cose più belle che succedono nella mia vita succedono per caso e oggi, dopo due giorni trascorsi nello sconforto, trovo questo messaggio meraviglioso che mi ha riempito di gioia e di speranza senza fine…
Lo leggevo, lentamente, e mi emozionavo, mi commuovevo, sentivo tutti i brividi percorrere il mio corpo per farmi sentire di essere viva, di essere amata più di ogni cosa al mondo…
Questo messaggio riportava alla mente delle cose che dentro di me ho sempre saputo, ma che spesso ho trascurato e considerato come di poco conto…
Oggi mi sono resa conto di quanto questo sia stato l’errore più grande di tutta la mia vita!!!
Ho deciso di condividerlo con voi, sicura del fatto che poterà frutti buoni e che potrà aiutare molti nel loro cammino di fede, così come ha aiutato me, dandomi la spinta giusta per ritornare in superficie…
Buona lettura!!!

Ci sono anch’io

    
Ehi… Ehi… Ehilà…
Non mi vedete? Sono qui…
Come dove???
Sono quiiiiiiii……..
Ma com’è possibile?
Io vi vedo, vi sento…
Continuo ad esserci, anche se non mi vedete…
Continuo ad esistere, a vivere, a respirare, a pensare, ad avere dei sentimenti e, soprattutto, un cervello…
Boh… che strana situazione…
Eppure l’ho desiderato tante volte: diventare invisibile per cercare di capire veramente chi fossero le persone e, quando meno me lo aspettavo, lo sono diventata sul serio…
E già, non ci crederete, ma io sono invisibileeeee!!!
E grazie a questo fenomeno ho potuto rendermi conto, finalmente ed una volta per tutte, con chi ho a che fare e, finalmente, ho capito come comportarmi…
E’ stata una grande svolta nella mia vita!
Soffro di questo, ma tra i due mali è sempre meglio scegliere il male minore…

Le persone che sanno amare

Le persone che sanno amare
sono quelli che rendono bello il mondo;
le persone più importanti della terra
sono le persone profondamente buone.
Perché solo loro sanno dare alla gente
quello di cui ha più bisogno: la bontà.
Chi porta bontà comunica pace,
sicurezza, forza, perché comunica Dio.

Abbiamo bisogno di tante cose:
di salute, di pane, di lavoro,
di tranquillità e di pace,
ma più di tutto di bontà.

Abbiamo bisogno di gente che insegni ad amare.
Amare è calarsi nei problemi degli altri,
è sacrificare il proprio tempo
è aiutare le persone fino in fondo,
come sa fare Dio con ciascuno di noi.
Amare è comprendere.
Amare è perdonare, è cambiare il male con il bene.
Amare è dare affetto,
attenzione e forza a chi non l’ha.
Amare è dare, senza attendere il ricambio. 

Quando sei paziente
mentre tutti perderebbero la pazienza;
quando ti controlli davanti a un pensiero cattivo;
quando fermi una parola di condanna,
stai diventando esperto in amore.
Amare è fermarsi accanto ad ogni persona senza passare oltre. 

Amare è trovare il tempo
per una persona che soffre mentre manca il tempo
per te e le tue cose.
Amare è rendere presente Dio in mezzo alla gente.

Signore, moltiplica sulla terra
Le persone capaci di amare,
perché gli uomini hanno bisogno di Te!

 

Dal web

         

La vita non é questione
di come sopravvivere alla tempesta,
ma di come danzare nella pioggia.
Era una mattinata movimentata,
quando un anziano gentiluomo
di un’ottantina di anni arrivò
per farsi rimuovere dei punti
da una ferita al pollice.
Disse che aveva molta fretta perché
aveva un appuntamento alle 9:00.
Rilevai la pressione e lo feci sedere,
ben sapendo che sarebbe passata oltre un’ora prima che qualcuno potesse medicarlo.
Lo vedevo guardare, continuamente,
il suo orologio e decisi, dal momento
che non avevo impegni con altri pazienti,
che mi sarei occupato io della ferita.
Ad un primo esame, la ferita sembrava
quasi guarita; andai a prendere gli strumenti necessari per rimuovere la sutura e
rimedicargli la ferita. Mentre mi prendevo cura di lui, gli chiesi se per caso avesse
un altro appuntamento medico,
dato che aveva tanta fretta.
L’anziano signore mi rispose che doveva andare alla Casa di cura per far colazione con sua moglie. Mi informai della salute
e mi disse che Lei era affetta,
da tempo, dall’Alzheimer.
Gli chiesi se la moglie si preoccupasse
nel caso facesse un po’ tardi.
Lui mi rispose che Lei non lo riconosceva
più, già da 5 anni. Fui sorpreso, e chiesi
“E va ancora ogni mattina
a trovarla, anche se non sa, chi é lei?”.
L’uomo sorrise e mi batté la mano
sulla spalla, dicendo: ”Lei non sa più
chi sono io, ma io so ancora,
perfettamente, chi é Lei per me”
Il vero amore non é né fisico né romantico. Il vero amore é l’accettazione
di tutto ciò che é, é stato e sarà.
Le persone più felici
non sono necessariamente
coloro che hanno il meglio di tutto,
ma coloro che traggono
il meglio da ciò che hanno.
La vita non é una questione di come sopravvivere alla tempesta,
ma di come danzare nella pioggia. 

Piccolo gregge smarrito

   

Siamo un gregge, un gregge disperso sull’orlo di un precipizio: intorno a noi solo la nebbia più fitta, che oscura i nostri occhi e ci impedisce di riconoscerci anche tra di noi…

Siamo un gregge disperso, dov’è il nostro pastore?

Non c’è, è fuggito via! E chi doveva farne le veci non si cura di noi…

La nebbia è sempre più fitta, il pastore lontano…

Siamo un gregge disperso, abbandonato a se stesso a seguire il proprio destino nella nebbia e sull’orlo di un precipizio…

E’ stato detto: “Verrò e separerò le pecore dai capri”, ma noi siamo solo capri, nessuno mai ci dirà: “Venite benedetti dal Padre mio!”

Il nostro giorno del giudizio è giunto e siamo stati giudicati tutti colpevoli, indegni…

Salteremo il fosso una volta per tutte e, al di sotto della fitta nebbia, avremo ad attenderci il vero Pastore…

Saremo pecore o saremo capri?

Lui ci giudicherà in maniera giusta e giudicherà con noi anche i nostri “pastori”…

A ciascuno le proprie colpe…

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