Sfogo

So che manco da una vita da questo posto, un posto che un tempo era il mio rifugio, il mio sfogo, la mia distrazione, un virtuale ‘caffè letterario’ in cui incontrare belle persone, cari amici, gente con cui confrontarmi e scambiare due chiacchiere, serie, divertenti, profonde…
Oggi mi ritrovo ancora qui, come davanti ad un santuario che ho paura di profanare, come in un luogo in cui entrare in punta di piedi e senza far rumore…
Eppure, eppure, mi viene così difficile, mi sembra tutto così inconsueto, così strano… Forse questo è un posto che non sento più mio o forse no…
Non lo so…
È come se fossi un’estranea in un angolo che ho sempre percepito come mio, profondamente mio…
Oggi ho voglia di sfogarmi, di tirare fuori un po’ di cose, non so se ci riuscirò, ma voglio provarci, piano piano, come qualcuno che, come dopo un brutto incidente, riprova, lentamente a camminare…

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Sono mesi, ormai, che brancolo nel buio, un buio totale, sconfinato, che non ha principio né fine…
Avanzo a tentoni, con timore, andando a sbattere di qua e di là e tornando indietro ogni volta…
Ho una gran confusione in testa, non ho voglia di pensare, non ho voglia fare niente, di vedere gente, di parlarci al telefono: sono stufa di sentire parole, sono stufa di tutto…
Vivo nel caos più totale, soprattutto per quel che concerne le emozioni, e non ho la benché minima idea di come iniziare a rimettere un po’ d’ordine…
Forse non è arrivato ancora il momento di farlo, forse ho ancora bisogno di vivere in questo limbo…
A volte vorrei sparire: vorrei che si aprisse una voragine sotto i miei piedi, che la terra mi risucchiasse e poi tornasse a richiudersi sopra di me cancellando per sempre il mio ricordo…
A volte, invece, non faccio che piangere, lacrime e lacrime che non riesco a fermare in nessun modo: più cerco di ricacciarle indietro, più loro, prepotentemente, vengono fuori, trasformando il mio viso in una maschera irriconoscibile…
Ho tanti pesi sul cuore, tanti pensieri, tante angosce che, giorno più giorno meno, sembrano soffocarmi: mi sveglio di notte in preda al panico, sento il mio cuore pesante e dolorante, faccio fatica a riprendere sonno e, allora, i pensieri più tristi e brutti tornano ad impossessarsi di me e mi fanno ripiombare in un vortice al quale non mi posso opporre…
Mi ritrovo a sbattere in continuazione contro cose che non conosco, contro spigoli che mi feriscono, contro zone che sembrano soffici, ma alla fine sono più vischiose delle ragnatele…
Chiedo aiuto: a volte sembra che arrivi, a volte non lo scorgo né con gli occhi, né col cuore e mi illudo che, prima o poi, tutto questo finirà e tornerò a rivedere il sole e a sorridere, non solo con le labbra, ma anche con l’anima…
Voglio crederci: finirà, prima o poi, ma per ora va così ed anche questo pezzo di strada fa parte della mia vita, fa parte di me… è una strada che devo percorrere, non posso sottrarmici e l’affronto, come meglio posso, cercando di stringere i denti il più possibile…
Sento, però, che sto per crollare o, forse, questo crollo già c’è stato, ma nessuno se n’è accorto…
Forse neanche io stessa…